Arcipelago di Bazaruto
Lungo la costa settentrionale della regione meridionale del Mozambico, si sviluppa parallelamente alla costa un arcipelago che non ha nulla da invidiare ai più rinomati arcipelaghi dell’Oceano Indiano: l’arcipelago di Bazaruto. Situato da 10 a 25 km al largo della costa di Vilankulo e Inhassoro, è composto da cinque isole principali: Bazaruto, Benguerra, Magaraque ( Santa Isabel), Santa Carolina ( Isola del Paradiso) e la piccola Banguè. Le prime tre isole sono parte di una estesa penisola sabbiosa sottomarina che circa 10.000 anni fa era collegata alla terraferma dalla punta di Sao Sebastiao, a sud – est di Vilankulo. Nel 1971, poco prima dell’indipendenza, l’arcipelago è stato dichiarato Parco Nazionale dall’amministrazione portoghese ed i successivi progetti di conservazione del suo inestimabile patrimonio ambientale sono finanziati da prestigiose organizzazioni tra cui il Wolrd Wildlife Fund, il South African Nature Foundation e l’Endangered Wildlife Trust. Le isole presentano caratteristiche simili tra loro con spiagge bianchissime punteggiate di palme e bagnate da un mare limpido riscaldato dalla corrente del Mozambico.
Il ricco ecosistema delle isole fornisce l’habitat ideale a numerose specie di uccelli tra cui il falco pescatore, l’egretta ed i fenicotteri. Vi si trovano vari rettili e anfibi, tra cui il coccodrillo del Nilo, la tartaruga caretta e la tartaruga marina, oltre all’antilope rossa e al tragelafo striato. Le acque al largo di Bazaruto sono ancora più ricche; con una barriera corallina lunga 37 km che ripara l’arcipelago dall’irruenza dell’oceano, ospitano più di 200 specie di pesci, inclusi i grandi marlins e una delle più numerose popolazioni di dugonghi della costa dell’Africa orientale.
Questi ultimi mammiferi marini, molto apprezzati per la loro carne e il grasso, rientrano tra le specie in via di estinzione. Anche il territorio interno delle isole offre eccezionali spettacoli ambientali, come le vaste comunità di mangrovie, i piccoli laghi di acqua dolce e le dune di sabbia così alte da ricordare quelle della costa atlantica della Namibia.
Isola di Bazaruto
Lunga 37 km e larga 7, dotata di un faro e di una pista di atterraggio, è la più grande delle isole dell’arcipelago e presenta tutti i caratteri ambientali dell’arcipelago. Da tempi remoti l’isola è abitata da una popolazione di lingua Chitswa, parlata solo sull’isola, che provvede a rifornire le strutture dell’isola di ogni tipo di pesce, gamberi e ostriche.
Isola di Benguerra
L’isola di Benguerra, nota anche con il nome di Illha de S. Antonio, è lunga 10 km e larga 5. Le spiagge senza fine sono fiancheggiate da dune di sabbia e l’interno offre foreste pluviali e laghi di acqua dolce.
Arcipelago di Quirimba
L’arcipelago di Quirimba, una manciata di isole selvagge e solitarie, è una delle ultime scoperte della magnifica regione costiera che si sviluppa a cavallo del tropico del Capricorno, di fronte alle coste del Mozambico settentrionale, lungo il tratto di costa che va da Pemba al fiume Rovuma. Le ventisei isole coralline, sono terre affascinanti e magnifiche, bagnate dal pescosissimo canale di Pemba. Sencar, Quirimba, Ibo, Mefunvo,Quisiva, Quirambo, solo per citare le isole maggiori, vivono in un’altra dimensione, senza energia elettrica nè acqua corrente, secondo ritmi e atmosfere essenziali. Da queste parti infatti la vita si misura con le onde e la luna. La gente va e viene solo con l’alta marea. I dhow carichi di cibo e masserizie fanno da spola tra gli insediamenti costieri e le insenature su cui sorgono villaggi e comunità di pescatori. Nel 2001 undici isole dell’arcipelago sono state dichiarate Parco Marino protetto dal governo di Maputo ( in collaborazione con il WWF), nell’intento di preservare questo unico patrimonio.
Quilalea
Quilalea è una magnifica isola – resort privata, un fazzoletto di sabbia, conchiglie, alberi di casuarina e corallo che ospita 9 bungalow costruiti sulla linea costiera e affacciati sul Canale del Mozambico. Legni pregiati, cordami, rocce coralline, luci soft e arredi tradizionali creano un’oasi di relax e piacere estetico immersa nel vento. Dalla spiaggia di Lagosta, alla baia delle tartarughe sino a Heron’s Point, Quilalea, il cui nome deriva da una storpiatura della parola swahili lelea che significa appunto riposo, offre un’esperienza di pace e isolamento circondati dal mare e dalla privacy assoluta. Le due barche del resort permettono escursioni alle isole vicine, come Sencar ( anch’essa privata, santuario di uccelli e tartarughe) o Quirimba, la prima ad essere abitata stabilmente dagli arabi giunti dall’Oman tra il X e il XII secolo.
Clima
Il clima del paese è tropicale con periodiche precipitazioni e risente dell’influenza della corrente calda del Mozambico. Si registrano variazioni da zona a zona: in quella costiera, nella pianura meridionale e nelle alture del nord il clima è molto umido. All’interno, nella regione pianeggiante, la temperatura è molto elevata di giorno, sulle montagne, invece, le notti, sono parecchio fredde. Il periodo migliore per visitare il paese è la stagione secca, che va da Aprile a Novembre, quando vi sono giornate soleggiate, le piogge e le temperature diminuiscono e le notti sono fresche.
La stagione delle piogge va da fine Novembre a metà Marzo. Alcuni lodges a Febbraio, nel periodo di massima piovosità, chiudono.