In viaggio da Éfaté a Santo, da Tanna e il suo vulcano fino ai saltatori dell’isola di Pentecoste: i segreti di un arcipelago sconosciuto nel mezzo del Pacifico, noto per essere uno dei luoghi più felici al mondo, forse perché si trova ancora al riparo dal turismo di massa.
Con i suoi 113 dialetti, Vanuatu è un tuffo nel passato, un salto indietro nel tempo non solo per cultura, lingua e tradizioni, ma per quei paesaggi così diversi e colorati, autentici, dove si riesce ancora a trovare quella dimensione umana di scoperta e di atmosfera intima.
Vanuatu è solo 2,5 ore di volo da Brisbane e 3,5 ore da Sydney. Un po’ più di 2 ore da Auckland e 1 ora da New Caledonia.
Da Parigi, via Australia o Nuova Zelanda, sono circa 30 ore di volo.
Conosciute come le “New Hebrides”, questo gruppo di isole sono state ribattezzate “Vanuatu” il 30 luglio 1980, il giorno in cui si è raggiunta l’indipendenza politica e divenne una Repubblica, con Parlamento elettivo sulla falsariga del sistema Westminster.
La doppia influenza inglese e francese migliora la diversità culturale e del paese fornendo una buona base per lo sviluppo economico e il turismo.
Vanuatu è costituito da una giovane catena di isole vulcaniche
Ci sono diversi vulcani che sono attivi in modo permanente e si possono
osservare eruzioni vulcaniche sulle isole di Tanna, Ambrym e Lopevi.
Ogni Provincia ha una propria e distintiva caratteristicha fisica, cultura e risorse naturali, che rendono Vanuatu essa stessa unica.